Barbara Ursic
- Fondatrice di Equisensing
- Trainer di Focusing accreditata presso il Focusing Institute di New York (USA)
Potrei descrivere in lungo e in largo quello che è stato il mio trascorso lavorativo, la mia passione per le lingue e la formazione svolta in questo ambito, o il decennio passato a lavorare nel mondo del marketing e della pubblicità, oppure l’importanza che nella mia vita ha sempre avuto lo sport, agonistico, non agonistico o anche in funzione di allenatrice ed educatrice di giovani atleti e bambini. Ma a pensarci ora, pur apprezzandone l’utilità e le numerose esperienze acquisite, è come se riguardasse un tempo molto lontano, lontano soprattutto dal modo che ho di vivermi ora.
In tutti questi anni la passione per i cavalli è stata sempre presente, anche se le numerose volte che mi sono approcciata seriamente all’equitazione in passato c’era sempre qualcosa che non mi soddisfaceva pienamente. Sarà stato il modo di avvicinarmi a questo mondo, o la formula “standard” offerta nei maneggi che forse non mi permetteva di godere appieno i momenti trascorsi con loro. Di conseguenza mi sono ritrovata ad allontanarmi ed avvicinarmi numerose volte, non trovando il giusto modo per “stare” con questi esseri meravigliosi.
È stato solo dopo aver scoperto e approfondito il Focusing che ho risentito la voglia a la necessità di riavvicinarmi a questo mondo ed è stata una bella sorpresa vederlo con occhi completamente diversi. È come se la maggiore sensibilità e consapevolezza acquisita, alla quale mi ha portato la lunga formazione svolta nell’ambito del Focusing fino a diventarne una trainer certificata, mi avesse dato quel tassello che in passato mi mancava.
L’imparare a “sentire e percepire” il mondo attraverso i segnali che il nostro corpo ci invia in continuazione in relazione alle situazioni che stiamo vivendo, è stata la chiave per avvicinarmi ai cavalli, alla loro natura, al loro modo di vivere, alla loro sensibilità, al loro vivere nel presente. Mi è stato subito chiaro quanto la loro elevata percettività possa notare ogni nostra emozione, stato d’animo, ogni nostra difficoltà, seppur magicamente nascosta all’apparenza, e di quanto questo possa interferire nella nostra relazione con il cavallo.
La mia sperimentazione e di seguito l’applicazione del Focusing all’equitazione è stata quasi un’evoluzione naturale. All’inizio lo facevo con bambini e adolescenti, essendo questi molto più immediati nell’ascolto corporeo. Con gli adolescenti l’ho sperimentato sia nel lavoro generale con i cavalli come anche nel lavoro specifico di preparazione alle gare. Durante gli allenamenti cercavamo di notare le difficoltà che si presentavano, accompagnate spesso e volentieri da emozioni che ostacolavano uno svolgersi fluido e armonico degli esercizi e in generale impedivano una comunicazione chiara con il cavallo. Ad ogni modo le situazioni in cui il Focusing si è dimostrato estremamente utile, se non assolutamente necessario, era il giorno della gara, nei momenti di maggiore stress emotivo che precedevano e seguivano la performance.
Gli evidenti miglioramenti dei cavalieri, il loro entusiasmo e quindi l’utilità dello strumento mi hanno spinto ad andare avanti, portando anche altri cavalieri, che non hanno esigenze di performance, a godere dei benefici del Focusing, che si mostrano in una comunicazione più efficace, una migliore connessione e quindi in una migliore relazione con il nostro cavallo, il che rappresenta la base per goderci appieno il tempo trascorso con lui come anche il punto di partenza per qualsiasi attività noi vogliamo svolgere insieme a lui.